Don Giovanni Sangalli


 

DOMENICA 10 OTTOBRE

festeggeremo insieme il suo

20° anno di sacerdozio:

rendiamo grazie a Dio

 Carissimi,

innanzitutto ringrazio perché nonostante la mia "latitanza" mi avete invitato a venire il 10 Ottobre per la Festa della Madonna del Rosario e per ricordare il 20° del mio Sacerdozio.

Come giustamente mi ha fatto notare il solerte Parroco don Alfredo, non tutti mi conoscono e quindi è bene che mi presenti un po'.

Mi chiamo don Giovanni Sangalli e sono nato ad Usmate-Velate il 25.09.1963 e dopo la perdita della mamma nell'Agosto del 1976 mi sono trasferito a Cernusco Lombardone in Casa Parrocchiale del compianto don Angelo Gironi e da mia zia Gilda Ronchi, che ora si trova al "Frisia" a Merate e che mi segue nel mio ministero Sacerdotale attraverso la sua sofferenza e la preghiera. Entrato in Seminario a Seveso nel 1978 ho percorso il cammino seminaristico andando poi a Venegono e come assistente al Collegio "De Filippi" ad Arona, per concludere le Superiori a Milano. Ho fatto i due anni di Teologia a Saronno e poi sono andato in Diocesi di Alessandria dove sono stato Ordinato Sacerdote il 23 Giugno 1990. Dopo quattro anni di Vice Parroco a San Baudolino, un quartiere di periferia di Alessandria con diverse situazioni di disagio (tossicodipendenza, povertà, carcerati...), sono stato mandato Parroco a Portanova, un bel paesino di campagna con circa 280 abitanti. Nel frattempo avevo l'incarico di seguire in Diocesi il Settore tossicodipendenza e le varie situazioni di disagio. Proprio per questo ho assunto l'incarico di responsabile del servizio per le Migrazioni e dal 1998 al 2003 sono stato Cappellano della Casa Circondariale di Alessandria. Avendo aperto nel 2002 una Casa Famiglia per il Recupero di Ragazze schiavizzate con l'Associazione Papa Giovanni XXIII di cui sono membro, ho anche formato un'unità di strada per aiutare le ragazze a costruirsi un futuro e per questo ho dovuto lasciare il Carcere. Nel frattempo il Vescovo mi ha affidato con un altro Sacerdote altre due Parrocchie che abbiamo condiviso fino al 2008. Nominato Cappellano della Casa di Reclusione San Michele nel 2007 ho tenuto l'incarico fino a Luglio 2010.

Ora sono Parroco di Castelspina e Portanova, due belle realtà che insieme fanno circa 700 abitanti; continuo a seguire l'Associazione Papa Giovanni XXIII e posso ben dire di sentirmi realizzato.

In questi 20 anni ci sono stati momenti in cui veramente è difficile dire agli altri quanto il Signore ti segue nel cammino ed ancora più la gioia che senti dentro anche quando non si è capiti per alcune scelte forti che si fanno.

Ho compreso come la Madonna è una Madre sempre premurosa, che non ti lascia solo, non ti fa mancare il vino per rallegrarti il cammino. Nel suo piano provvidenziale Dio mi ha posto sul cammino delle belle figure che mi hanno fatto amare Maria: a cominciare da mia mamma Maria che ogni giorno mi portava alla "Grotta di Lourdes" in fondo alla via dove abitavo, per la recita del Rosario, come anche don Angelo e la zia Gilda. Ecco perché volentieri ho accettato l'invito: non tanto e solo per il 20°, ma soprattutto per ringraziare Maria che mi ha sostenuto in questi anni di Sacerdote, dicendomi dove devo volgere il mio sguardo: verso Suo Figlio Gesù. Inoltre mi ha indicato anche a chi devo prestare il mio servizio: a tutti coloro che il Signore pone sul mio cammino e l'obiettivo a cui devo arrivare: la santità! Cammino arduo a cui tutti siamo chiamati per godere della felicità eterna.

Quando sono diventato Sacerdote, nel momento forte della "prostrazione" ho chiesto tre cose al Signore, ma non so se quella "forte" mi verrà concessa, Io mi abbandono a Lui e mentre ancora esprimo il mio più sincero "Grazie" - come si suol dire - non vedo l'ora di essere li per dire ai bambini, ai giovani, agli adulti la bellezza di aver scelto una vita per Cristo con un sorriso che non finisce più e, perché no, con lacrime di gioia. Agli anziani mi appello alla loro saggezza perché facciano sapere la grandezza di una vita carica di valori umani e spirituali e agli ammalati chiedo una preghiera perché nella loro sofferenza mi sostengano nel mio ministero sacerdotale: io offro a loro la benedizione del Signore.

Ovviamente un "grazie" di cuore a don Alfredo e a chi ha avuto la finezza di invitarmi, anche se da parecchio non mi faccio vedere. Può essere un inizio per altri momenti insieme? Me lo auguro. 

                                                                                              Don Giovanni Sangalli

Portanova, 21.09.2010