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Eccoci all’ultimo tratto: quello più atteso, quello dove cresce il fiatone, se si è spinto troppo forte; quello che non arrivava mai, se si è andati avanti privi di motivazioni. Ma ora è qui ad un passo: tra poco è Pasqua. Un giorno, sul calendario; una straordinaria occasione, per la vita. Infatti Pasqua è il riassunto del più grande desiderio che si trova nel cuore di tutti noi: il desiderio di vivere - anzi, di più - di vivere bene. Non si è mai vissuto abbastanza, non c’è appagamento che tenga e, a ben pensarci, è proprio triste augurarsi che muoia "quel" parente malato inguaribile che soffre troppo. A fronte di questo desiderio la Parola di Dio, che è Parola di Padre buono, apre una prospettiva: nel vangelo di Giovanni, la risurrezione di Lazzaro ci dice che Dio può dare compimento al nostro desiderio. Lazzaro è restituito all’affetto dei suoi cari, ma soprattutto è "liberato dalle bende", riportato a quella condizione di libertà e di movimento che era da sempre il suo (nostro) sogno. Ma non basta, perché Lazzaro è morto ancora. Noi non possiamo credere ad un Dio foriero di illusioni o di soluzioni provvisorie. Ecco l’annuncio della risurrezione di Gesù: chi sta con Lui cammina portando nel cuore una certezza grande. È appunto la Pasqua. La tomba vuota è una brutta notizia per tutti i potenti e i sapienti che pensano di governare il tempo e la storia: nessuno saprebbe fare meglio di così, nessuno saprebbe rendere inutile per sempre una tomba, slegando l’inquilino dall’urgenza di averne bisogno. Gesù vivo, Pasqua, non è un giorno, bensì il compimento del desiderio innato (cioè collocato da Dio) nel nostro cuore, che ci proietta verso l’eternità, senza troppe condizioni cui attenersi, se non quella di stare con Lui in questi giorni.
Il presepe a Pasqua ?!?
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