CHIERICHETTI


 

UN GRUPPO CHE, NEL SILENZIO (eufemismo...) E NELLA DISCREZIONE (nuovo eufemismo...)
HA SVOLTO UN GRANDE SERVIZIO NEL CORSO DELL’ANNO

: : IN BREVE CHI E' IL MINISTRANTE?

Il chierichetto o - più propriamente - il ministrante è quel ragazzo o ragazza che serve all'altare durante le celebrazioni liturgiche. Il termine ministrante ha sostituito col tempo il termine "chierichetto" poichè riesce a far capire meglio il suo significato. Esso, infatti, deriva dal latino "ministrans", cioè colui che serve, secondo l'esempio di Gesù che non ha esitato egli stesso a servire per primo e che invita a fare anche noi la medesima cosa amando i nostri fratelli.

: : NON SOLO SERVIZIO ALL'ALTARE

Ma essere ministrante non si riduce soltanto al servizio all'altare, che presta con diligenza, generosità, impegno, precisione, puntualità. Perchè:

 Il ministrante è un ragazzo/a che attraverso il Battesimo è diventato amico di Gesù che ci ha mostrato che Dio è Amore.

 Il ministrante è un ragazzo che nella vita di ogni giorno e con tutti cerca di vivere quello stile di amore che Gesù ci ha insegnato.

: : CHI PUO' ESSERE MINISTRANTE?

Il ministrante svolge un vero e proprio ministero liturgico (=un servizio d'amore!) così come i lettori, gli accoliti, i cantori... ma è un compito tutto speciale e originale perchè ciascuno nella Chiesa e nella vita è chiamato a qualcosa di bello. E' ministrante, allora, ogni ragazzo o ragazza, adolescente o giovane che abbia compreso che la Chiesa è espressione di quella sinfonia d'amore che è Dio stesso. Un ragazzo o una ragazza che sanno che Gesù è quell'amico che sa dare un colore speciale alla vita di ogni giorno vissuta nell'amore.

: : COSA VUOL DIRE SERVIRE?

Ogni celebrazione liturgica racchiude in sé un significato speciale ed ha un valore importante per la vita di ciascuno di noi.

Ogni simbolo, ogni gesto, ogni parola in ogni liturgia non è a caso ma ci vuol dire qualcosa, vuole mostrarci qualcosa. E' importante allora capirne il senso, vivere attivamente le celebrazione, lasciarci prendere da questa “melodia” liturgica per poter vivere anche nella vita di tutti i giorni l'esperienza di Dio che viviamo insieme a tanti altri come noi e in ogni parte del mondo.

Noi siamo fatti di corpo e anima. Quando partecipiamo ad una celebrazione liturgica non lasciamo certo il corpo a casa, ed anche il corpo è una espressione dell'amore di Dio. Quando partecipiamo ad una celebrazione allora ci sono gesti (sedersi o stare in piedi, inginocchiarsi o battersi il petto…) che prendono anche il nostro corpo e vogliamo aiutarci a comprendere qualcosa di profondo. Vivere in prima persona la liturgia è un altro aiuto nel nostro cammino a diventare veri amici di Gesù che dura tutta la vita…

Ma non partecipiamo da solisti alle celebrazioni liturgiche. Le viviamo insieme a tante altre persone e il nostro stare insieme è segno di quella unità che rispecchia l'unità speciale del nostro Dio che è Trinità…sono tre e sono uno in un continuo donarsi l'un l'altro… che ci dice quant'è forte l'Amore.

nella nostra Comunità a questo ministero si accede dopo aver fatto la Prima Comunione

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