PICCOLI PASSI

A nessuno è sfuggito, entrando in chiesa e osservando l’altare, lo spostamento degli angeli, collocati in quella che sarà la loro sede nel tempo e che richiama probabilmente la loro originaria collocazione. Un piccolo intervento che - a nostro parere - migliora la visione d’insieme dell’altare: così la bellezza esteriore introduce e facilita la contemplazione.

Di questo intervento vanno dette due cose:

 è il segno di una disponibilità generosa di persone dotate di competenza, di voglia e di tempo che si mettono a servizio del bene comune nel pensare e nel "fare" le cose; è l’anticipazione di uno stile che dobbiamo assumere come nostro nei prossimi due anni.

Dopo la lunga stagione della ristrutturazione dell’oratorio e del suo adeguamento alle attuali esigenze - accompagnata da interventi più che corposi a tutta la struttura parrocchiale -  ci prendiamo un tempo di pausa (necessario, perché si possa far fronte all’impegno economico messo in campo).

Ma non ci fermiamo, o almeno questa è l’intenzione. Procederemo per PICCOLI PASSI, esercitando l’attenzione del saggio (speriamo!) che guarda al domani senza ansia, senza essere travolto dalle cose da fare; e così - pian piano - cambia e migliora il proprio contesto di vita in un modo che solo l’occhio amorevole permette di notare e apprezzare.

Naturalmente in questo lento processo di trasformazione (i piccoli passi non consentono un percorso veloce, ma portano molto lontano...) verrà coinvolta non solo l’esteriorità, ma anche la parte recondita di ciascuno e di tutti. Col consenso personale e con l’adesione convinta, ben inteso.

Infatti dopo scelte che sembravano cambiare la religione e la fede, sconvolgenti per i costumi tradizionali (che proprio perché antichi moltissimi non indossavano più), ora viene il tempo di mettere mano alla fede. Ad essa la Chiesa Cattolica dedicherà il prossimo anno pastorale, quindi avremo modo di parlarne. Ma già fin d’ora occorre stanare quel "perbenismo" che ha portato molti sul facile versante della critica, dell’impegno in Comunità solo con le parole, dello "spiritualismo" di esigenze mai molto precise, quindi impossibili da soddisfare. Insomma va stanato e scacciato dal cuore di ciascuno lo spirito cattivo che allontana da Dio e colloca fuori (con l’illusione di essere "sopra") la Comunità. Piccoli passi nella direzione della purificazione e del riordino del cuore, prima condizione per raggiungere l’amore "concreto" che - in quanto tale, cioè concreto, tangibile - ha bisogno di "spazio", quello lasciato libero dal male.Sarà un tranquillo procedere; pure gioioso, come tende illustrare il fatto che si sia cominciato dagli angeli. Ma sarà anche "dagli effetti molto visibili", come illustra il ripensamento del sito (oratoriano o parrocchiale, che dir si voglia), strumento rapido di comunicazione.
Accompagniamo queste novità con un sano parlare e un serio desiderio di vivere insieme. Con la benedizione di Dio.             

                                                                                            dA