Presentazione

Ha tutto il sapore semplice del passato questa prima raccolta di poesie che Gianpaolo Ripamonti consegna al lettore con l’entusiasmo di chi ha messo nelle parole passione ed emozioni. Piccolo manifesto di intensa dolcezza, “Ricordi d’infanzia” contiene i versi che forse meglio delineano la chiave di lettura di tutto il volume. Nostalgia per una spensieratezza ormai lontana, guardata con un filo di amarezza, ma con serenità. Angoli di vita tra i campi e cortili, scene di una rassicurante quotidianità che l’autore “ridipinge” attingendo il colore dal suo stesso vissuto. E i bambini, la loro innocenza, la loro energia, non cessano d’esser protagonisti di queste pagine, talvolta dopo esserlo stati in drammatici episodi di cronaca come il terremoto a San Giuliano di Puglia o le violenze subite dalla giovane Desiré. Perché l’idea, la voglia di dare forma a un sentimento, a Ripamonti giunge proprio da piccoli o grandi pretesti, da fatti che osserva come fossero fotografie e ai quali poi consegna la voce. Ad ispirare i suoi versi sono gli amici, i familiari o anche gli sconosciuti che, quasi sempre, restano ignari di aver comunicato un’intensa emozione divenuta carta. E sulla carta saranno in molti a ritrovare i ricordi di un tempo o le sensazioni attraverso cui passiamo fugacemente ogni giorno. Ripamonti, queste sensazioni le cattura, le ferma e le immortala. Lo fa quando non lavora, lontano dal comando di polizia locale presso cui è in servizio e dalla sua divisa di vigile urbano. Un mestiere che esercita con convinzione e passione, che parrebbe conciliarsi a fatica con l’animo da poeta, ma che, come tutto il resto, offre l’occasione di incontri, dialoghi, episodi. Che diventano versi.

 

                                                                                    Valeria Pinoia