Dedicato

Vorrei dirti molte cose,
parlarti dell’universo,
del linguaggio
che il vento mormora con l’aurora
nell’alito rinfrescante del mattino,
vorrei stendere la mia mano
per abbracciare il tuo dolore,
per dissolverlo nel pulviscolo
di una gioia infinita. 

Ti vedo passeggiare,
sola,
tra le vibrazioni
di un male scontato,
lontana, comunque,
dalle lande sconfinate
di un deserto ghiacciato,
sterile e scolorito. 

Non lasciare che il pianto
irrighi il volto della tua anima.
Ascolta quel canto di gioia
intonarsi sottile, nel tuo grembo
E germogliare nel silenzio,
come la più bella storia
che nel mondo
sia mai stata raccontata
.