28 Dicembre 2019

Ciao don. Come stai? Ti spero bene, cosí anche tutti i parrocchiani di Cernusco. Stiamo gia vivendo il fervore del Natale. Tra qualche ora (prima voi e dopo noi perché ci sono 4 ore di differenza - fuso orario) celebreremo la solennità del Natale, della nascita di Dio che accettò assumere la nostra fragilità umana. Per questo desidero un fervido augurio di gioioso e santo Natale a te e a ciascuno dei parrocchiani!

Quest´anno è il mio primo Natale nella Parrocchia “Gesù Buon Samaritano”, nella periferia della città di Macapá, in pieno Amazzonia brasiliana, dove mi sono trasferito da quasi 11 mesi. Sará um Natale speciale per me. Mi fà ricordare la situazione di una parrocchiana che ho acompagnato alcuni giorni fà. Una ragazza di 18 anni che abita in una “área de ponte”, cioè, una invasione dove le case sono provisorie (costrutte sull’aqua e con legname). Questa ragazza, incinta di quasi 9 mesi, è venuta a trovarmi, senza padre e senza marito perché il suo ragazzo è sparito quando lei è rimasta incinta. Lei vive con la sua nonna di 85 anni, malata, senza cure necessarie e dove il cibo manca a volte. La loro casa stava crolando e non avevano dove andare. Hanno cercato aiuto dapertutto, tra parenti e amici, ma tutti dissero che non c’era posto per loro. Quindi la ragazza è venuta a chiedere aiuto in parrocchia. Ho dato l’aviso e abiamo raccolto un po’ di soldi per ristruturare almeno la casa. Casi come questo, ne incontriamo frequentementein in questa zona.

Questa situazione mi ha fato rifrettere molto. Ho pensato a quanto è successo a Giuseppe e Maria a Betlemme, come ci informa il Vangelo di Luca: “Per loro non c’era posto nell’alloggio”. Assistendo a questa scena, nessuno potrebbe immaginare che in tanta solitudine e povertà possa nascere colui che viene per donarci la vita vera, la vita Eterna. E’ l’originalità di Dio, che ha sempre un significato, un senso per noi.

Ed è questo bambino, così fragile e indifeso, che ci svela il significato del Natale e ci mostra il vero volto di Cristo: è un volto d’Amore, che mai ci giudica, mai ci inganna, mai ci delude, che solo ci chiede di essere accolto nel nostro fragile cuore. 

Pensando alla condizione in cui nascerà quel bambino della ragazza, sembra la stessa situazione in cui Gesù è nato. Direi che per noi cui, tutti i giorni sono giorni del Natale. In queste famiglie e bambini, Cristo continua nascendo. Anche a questi oggi il Natale dona luce, gioia e pace, perché è nato un Bambino e il Bambino è il futuro, è l’avvenire, è la speranza. Chiedo,portanto, una preghiera per queste personne nella stessa situazione di Gesù, in questo Natale

 Buon e vero Natale e prospero anno nuovo 2020, con affetto.

 

Joseph Kouadio

 

Dicembre 2017

Ciao don. Come stai? Spero que tu stia bene e cosí anche tutta la comunità di Cernusco. Io sto bene grazie a Dio in atesa del Natale.

Mentre mi acingevo a scrivere queste linee, mi sono accorto che domenica 10 dicembre scorso, ho compiuto 2 anni in Brasile. In verità, due anni non sono tanti, ma non sono cosí pochi nemmeno. Perché in questo breve tempo, ho fatto e visto tante cose: ho studiato il portoghese, ho visitato tutte le nostre missioni qui in Brasile (dal nord al sud) e ho assunto la responsabilità del Centro di Animazione Missionaria di Ibiporã, nello Stato del Paraná, dove sono adesso. Qui faccio il lavoro di animazione missionaria e vocazionale. Concretamente, visito le parrocchie e gruppi che chiedono per messe, incontri, conferenze o altre cose sulla missione. E quando c’è qualcuno che si interessa alla missione, faccio l’accompagnamento individuale; organizo anche dei incontri e ritiri nel nostro Centro, oltre a dare continuità alle atività già existenti come la festa missionária, la festa junina, formazione missionaria dei laici e amici del PIME... L’altro giorno ho fatto una picola valutazione e mi sono acorto che in un anno e tre mesi che sono qui a Ibiporã, ho realizato 18 viaggi in aereo all’interno di questo imenso Brasile (quasi 20 volte più grande dell’Italia), senza contare i numerosi viaggi in macchina. Dico spesso che sono un viandante permanente perché, a volte, passo più tempo in macchina che nella mia camera. Le distanze non sono brevi. Nel mese di juglio scorso, ho fatto 1300 km in un giorno all’andata e la stessa cosa a ritorno per andare a visitare uno che voleva entrare in seminario. Non é tanto facile fare tutto questo da solo, ma Dio mi dá la forza e salute. Tutto è grazia!

Ieri sera, abbiamo concluso le atività del JUMP (Juventù Missionaria PIME). É un itinerario di formazione per giovani che desiderano fare una experienza missionaria nell’amazzonia  (nord del Brasile) o all’estero. É una nuova iniziativa, ma bella. Quest’anno, sono stati 21 giovani (dai 18 a 30 anni) che hanno fatto la preparazione. È interessante vedere tutti questi giovani entusiati con il desiderio di fare qualcosa in più, di essere ultili agli altri più bisognosi. In inglese JUMP significa “salto”. É il salto della vita e nella vita, un salto di qualità che tutti, soprattutto i giovani, dobbiamo fare per superare le dificoltà, le barriere e costruire un futuro migliore. Sono felice di essere qui e seminare un piccolo seme della missione. Un giorno, potrebbe crescere e dare fruto. Chissà!

Imagino che in questi giorni, sei tanto occupato con la Novena in oratorio e la preparazione del Natale. Auguro quindi a tutti, soprattutto ai ragazzi, una buona novena, anzi, “novenda” e preparazione di questo momento importante per noi. Gesù nasce a Natale e vuole raggiugere le nostre case, i nostri cuori e abitare in mezzo a noi. Di qui l’importanza della preparazione per accoglierlo.

Con questo, auguro a te e a tutta la comunità di Cernusco un felice e santo Natale e un prospero anno nuovo, pieno di speranza, di gioia e delle sorprese di Dio.

                                                                                   don Joseph KOUADIO

 


 

Gennaio 2017
Ciao don. Come andiamo? Spero che tu stia bene, così anche tutta la comunità di Cernusco. Qui tutto bene grazie a Dio. Scusa il silenzio prolungato. Di fatto, dal mese di maggio fino a due settimane fa, sono stato in Amazzonia per fare delle esperienze nelle nostre missioni con le comunità "ribeiras (che vivono lungo o sui fiumi), principalmente negli Stati dell'Amazonas, del Pará e del Macapá. Li, la realtà è molto differente anche per me che vengo di un paese del Sud. La comunicazione (telefono e Internet) e gli spostamenti sono davvero difficili: la strada è il fiume Amazonas (il più grande al mondo) e i suoi affluenti; i mezzi di trasporti sono la barca e la nave; la casa è sul fiume; il letto è l'amaca... Ma in quelle comunità sperdute e a volte abbandonate dai governi statali e federali, ci si incontra con persone davvero generose e accoglienti, il che compensa la stanchezza del viaggio (tra i 5 e 30 ore di viaggio) e le altre difficoltà.
 

  L'esperienza non è stata del tutto facile all'inizio ma alla fine è stata bella e fruttuosa. Confesso che mi è dispiaciuto lasciare quelle comunità umili e semplici per una grande città e moderna del sud dove sono adesso. Ma pazienza. Comunque ci ritornerò volentieri se mi dessero la possibilità.   

Da quasi tre settimane, sono nello Stato del Paraná nel Sud del paese (uno Stato che ha la dimensione più o meno dell'Italia). Sono in una bellissima città chiamata Londrina (piccola Londra) dove sono stato destinato come animatore missionario e vocazionale. E a partir di febbraio assumerò anche la responsabilità del seminario propedeutico. 

Grazie delle vostre preghiere che mi sostengono sempre. Prego anche per voi. Il Signore conceda a tutti e a ciascuno la sua grazia in abbondanza. 

Approfitto anche per augurare a te e a tutta la comunità cernuschese un santo Natale e un felice anno nuovo. Che sia un anno di pace e di rinnovamento spirituale e del cuore, sotto il segno della misericordia. 

 

Joseph KOUADIO